A cura di Renata Allio
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IL CANAVESE E LA VALLE D’AOSTA
Un anno dopo la fondazione della sezione d’Ivrea del Club Alpino Italiano i soci decisero di fondare una rivista che tuttavia ebbe vita brevissima: apparsa infatti in edicola nel giugno del 1909, cessò le pubblicazioni col settimo fascicolo uscito a febbraio del 1910 perché abbonamenti e vendite non coprivano le spese. Animatore dell’impresa e direttore era stato Ubaldo Valbusa (Torino 1872-1939), eminente botanico, glaciologo e alpinista che insegnava scienze nelle scuole superiori torinesi ed era assistente presso l’Orto botanico dell’Università di Torino. Nell’editoriale d’apertura de “Il Canavese e la Valle d’Aosta”, Valbusa aveva indicato che gli interessi della redazione non erano limitati al turismo alpino, ma concernevano anche “le questioni storiche, come i progetti di vie di comunicazione ed altre opere pubbliche; le figure degne d’esser ricordate per benemerenze ed opere compiute, come i costumi, le leggende, le consuetudini locali, le escursioni alpine; le pratiche agricole e le questioni forestali, come le opere d’arte; le industrie, grandi e piccole, come le condizioni della vita economica, i fenomeni naturali, la vita sportiva ed ogni cosa di attualità come gli animali, le piante, i minerali interessanti o caratteristici”. E così, accanto alle rubriche di carattere alpinistico o comunque legate alla vita dell’associazione (“Notizie sparse”, “Piccola posta”, “Nota meteorica” e “Guide e Portatori autorizzati del C.A.I. per le valli del Canavese, di Aosta e limitrofe”), comparivano regolarmente contributi storiografici, articoli su costumi e tradizioni locali, segnalazioni sullo stato di conservazione del patrimonio artistico architettonico e paesaggistico, note sulla flora del bacino superiore della Dora Baltea. Nonostante la brevità dell’esperienza, “Il Canavese e la Valle d’Aosta” si era qualificato un “ottimo veicolo per diffusione di cultura scientifica, storica e letteraria” (Carandini, Vecchia Ivrea, 1914).
Guido Ratti
La rivista risulta gratuita per i soci del CAI di Ivrea.il costo per singolo numero risulta essere di 60 centesimi (in abbonamento 6 L)